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Una guida al quartiere Coppedè a Roma
Maggio 19, 2022
La storia di Coppedè
All’incrocio tra Via Tagliamento, Via Arno e Via Ombrone, il quartiere Coppedè di Roma è così chiamato in onore dell’architetto fiorentino Gino Coppedè. La costruzione del complesso di edifici ebbe inizio nel 1913 e fu completata dopo la morte di Coppedè, nel 1927. Ispirato dai motivi giocosi dell’architetto catalano Antoni Gaudì, suo contemporaneo, Coppedè impiegò archi, curve e mosaici in stile Art Nouveau, molto in voga nei primi anni del Novecento.


Al tramonto
L’entrata principale al quartiere è alla convergenza tra Via Tagliamento e Via Arno. Un elaborato arco su due piani, sormontato da una verdeggiante terrazza panoramica, si protende per Via Dora, collegando due edifici. Il colorito ambrato dell’esterno è ancora più apprezzabile quando esposto alla luce del tardo pomeriggio, che fa risplendere i fiori a bassorilievo, i cherubini e gli animali. Amanti di arte e architettura apprezzeranno i dettagli del volto al centro dell’arco e il lampadario in ferro battuto in stile Gotico che pende dalla volta, i cui stemmi dorati dipinti risplendono di notte.
Tutte le strade portano a Piazza Mincio
Cinque strade confluiscono su Piazza Mincio, crocevia nel cuore di Coppedè, circondata da case, ambasciate e una scuola. Nel 1924, Coppedè realizzò in marmo la scultura su due livelli al centro della piazza, fondendo Art Nouveau e Art Deco. La Fontana delle Rane presenta bassorilievi di anfibi, ninfe e, in particolare, una mosca cavallina. Per gli appassionati d’architettura, Palazzo del Ragno – una dimora privata completata nel 1926 e dipinta di un giallo ranuncolo – è un altro punto di interesse. Guardate con attenzione e potrete individuare sulla vetrata sopra la porta principale una ragnatela, da cui derivò il nome del palazzo.
Palazzo del Ragno, Piazza Mincio 4, 00198 Roma


Villino delle Fate
Il Villino delle Fate è un affascinante trittico di dimore private con torri, torrette e archi quasi incantati. Questo mix architetturale è un delizioso miscuglio di pilastri in legno, balconi in ferro battuto e colonne in marmo. Gli edifici sono circondati da un bellissimo giardino che ospita sculture e affreschi raffiguranti il celebre poeta Dante Alighieri. Un mosaico senza eguali, che ritrae tre fanciulle suonatrici romane di lira e chitarrino, consente all’osservatore di spaziare dal mondo delle fiabe a quello del passato storico dell’Italia.
Piazza Mincio 3, 00198 Roma
Paradiso dei set cinematografici
Grazie alla sua bellezza incantata, strade isolate e fascino eccentrico, non c’è da stupirsi che Coppedè sia stato ripetutamente scenario di set cinematografici. Il regista Dario Argento abita nel quartiere Parioli poco distante, perciò i cinefili più accorti avranno sicuramente notato che Coppedè è stato set per il suo film horror del 1970, L’uccello dalle piume di cristallo. Ancora, sia la sua pellicola del 1980, Inferno, sia altri due film culto degli anni ‘70, Il Presagio, celebre horror del 1976, e Il Profumo della Signora in Nero, thriller del 1974, fanno bella mostra delle riconoscibili mattonelle in bianco e nero disposte come ventagli giapponesi all’ingresso della casa antistante Palazzo del Ragno.


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