La nostra tavola romana con Coralla Maiuri

Cosa rappresenta Roma per te e per la tua arte?
Roma è una città che è stata espressione di ferocia e conquista, altissima civiltà e invenzione, cultura e bellezza unica. Il simbolo di Roma è il Colosseo, meraviglioso anfiteatro che poggia su una terra intrisa di sangue. Roma è fatta di genio, disordine e bellezza.
Per il mio lavoro, è un luogo dove poter rimuovere ogni chiusura mentale ed emotiva. Cerco di creare bellezza come sintesi di una luce che arriva dal buio.
Roma è una città che vive di dettagli nascosti e scorci inaspettati. C’è un angolo della città che senti profondamente tuo, ma che pochi conoscono?
Ovunque crescono capperi, rughetta e capelvenere. Uno scorcio particolarmente mio è in via Margutta dove ho vissuto dai 12 ai 23 anni: l’ultimo angolo del cortile di palazzo Ruspoli, dove il portiere aveva un orto, delle galline e un maiale.
Hai parlato spesso di Roma come di una città barocca ma anche rurale. Come convivono questi due mondi apparentemente opposti?
Leggendo Goethe sembra di sentire il belato delle pecore, con la campagna che si insinuava in città come un merletto che univa casette modeste e maestose basiliche, dove passeggiavano Borgia e ortolani. I soffitti barocchi, imponenti e travolgenti, erano come tappi messi dai papi tra il cielo e i poetici pavimenti cosmateschi. Gli opposti sono una costante in tutte le città europee, ma quelli di Roma mi appartengono profondamente: li vedo guardando dove metto i piedi e alzando lo sguardo verso le cupole che sfiorano il cielo.



Il tuo lavoro unisce classico e moderno, come Roma. Ma c’è un’epoca in particolare che ti guida nel tuo processo creativo?
Veramente non so determinare un’epoca precisa del passato che incontra il contemporaneo. Sono io che sono fatta così: percepisco e sento cose che arrivano da ogni dove.
Perché Hotel Eden è stato il partner creativo perfetto per questo progetto?
Appena ho scoperto l’atmosfera di calma e serenità di Hotel Eden, ho capito subito che sarebbe stato il luogo perfetto dove la mia creatività potesse esprimersi liberamente. L’armonia che si respira lì ha acceso in me una scintilla artistica davvero speciale.
Cosa rende unica la collezione Eden Home?
Eden Home è unica perché nasce da un hotel iconico, famoso per il ristorante gourmet, la vista su Roma e l’eleganza sobria degli arredi. Le stanze, con i tavoli in marmo bianco e grigio, richiamano i mosaici di Villa Jovis. È un luogo senza tempo, classico e contemporaneo, dove avrebbero potuto soggiornare i miei genitori. Questa collezione, affidata a me, è elegante e sembra venir dal passato e dal futuro. Hotel Eden non segue mode passeggere, proprio come me: è l’incontro di due energie simili che si rafforzano a vicenda.
Ciò che più mi sta a cuore di questo progetto è che, attraverso il mio lavoro, gli ospiti possano vivere un angolo di Roma. Come me, l'Hotel Eden è un vero Made in Rome.
Come definiresti oggi il lusso?
Il lusso deve esprimere cultura, calore, essere fuori dalle tendenze, fare sognare, meravigliare, stupire per qualità, per attenzione, cura, personalità, essere scarno, povero, prezioso e raro.
Nei tuoi lavori l’oro e i colori sono spesso protagonisti. A cosa si deve questa scelta? Ai colori della città?
Roma è un’esplosione di allegria: cupole, campane, capolavori e giardini spontanei che mi ispirano profondamente. Come artista, assorbo tutto ciò che mi emoziona, dalla semplicità della terra battuta allo splendore dell’oro e dei glitter. Per questo uso l’oro non come un semplice dettaglio, ma come un vero e proprio colore, per far brillare il piatto di bellezza.
Se Roma fosse una tavola apparecchiata, come la immagineresti?
Una tavola romana ha un sapore antico, con piatti come broccoli, polpette bollite e carne lessa alla Picchiapò. La immagino con una tovaglia di velluto color vino, tanti bicchieri, brocche d’argento e un centrotavola che richiami le fontane di Roma. Aggiungerei porcellane a grandi sassi in biscotto di porcellana, delle colature d’oro che scendono come se fossero lava e piatti rosa con cristalli che catturano l’oro consumato dal tempo. Dell’Hotel Eden sceglierei la vista su Roma e i pini di Villa Borghese. E naturalmente non possono mancare il pane di Lariano e il ponentino.